
Rischi intervento protesi anca: complicanze, problemi e cosa sapere prima dell’operazione
11 Luglio 2025L’anca è un’articolazione fondamentale per la nostra mobilità e il benessere quotidiano. Tuttavia, diverse problematiche possono interessarla, tra cui le calcificazioni anca o calcificazioni all’anca, un fenomeno che può causare dolore e limitazione dei movimenti.
Ma cosa sono esattamente queste calcificazioni? Quali sono le calcificazione anca cause? E soprattutto, quali sono i calcificazione anca sintomi e i trattamenti disponibili? In questo articolo completo, esploreremo a fondo il tema delle calcificazioni all’anca, fornendo informazioni utili e consigli pratici per affrontare al meglio questa condizione.
Cosa sono le calcificazioni anca?
Le calcificazioni anca si verificano quando depositi di calcio si accumulano nei tessuti molli che circondano l’articolazione dell’anca. Questi depositi possono interessare diverse strutture, come tendini, legamenti, la capsula articolare e persino i muscoli. A seconda della loro localizzazione, si possono distinguere diverse tipologie, tra cui la calcificazione dei tessuti molli anca, la calcificazione ossea anca (anche se in questo caso si parla più propriamente di osteofiti o speroni ossei), la calcificazione periarticolare anca (che interessa i tessuti intorno all’articolazione) e la calcificazione trocantere (che colpisce la zona del gran trocantere del femore).
Calcificazione trocantere: cos’è?
Per capire meglio le calcificazione del trocantere, meglio fare un passo indietro e capiamo insieme innanzitutto che cos’è il trocantere.
Immagina l’osso della tua coscia, il femore, come un lungo cilindro. Nella parte alta, vicino all’anca, ci sono due “bozze” o sporgenze ossee belle evidenti. Quella più grande che puoi sentire toccandoti il lato dell’anca è il grande trocantere. Quella più piccola, invece, si trova un po’ più indietro e all’interno.
Queste “bozze” non sono lì a caso! Sono come delle maniglie dove si attaccano un sacco di muscoli importanti che ti permettono di muovere la gamba e l’anca in tante direzioni diverse: camminare, correre, saltare, ruotare la gamba. Quindi, il trocantere è semplicemente una sporgenza ossea del femore dove si agganciano i muscoli dell’anca.
La calcificazione trocantere si verifica quando dei depositi di calcio si formano nei tessuti molli che circondano queste sporgenze ossee, in particolare il grande trocantere. Pensa a come si forma il calcare nel rubinetto di casa tua: in modo simile, dei sali di calcio si depositano nei tendini, nelle borse (cuscinetti pieni di liquido che riducono l’attrito tra tendini e ossa) o in altri tessuti vicino al trocantere.
Calcificazione anca cause: un quadro completo
Le cause di una calcificazione anca, possono essere molteplici e spesso interconnesse.
L’anca è un’articolazione che lavora tantissimo, ci consente di camminare, sostiene il nostro peso, ci permette di sederci e fare sport, proprio perché è così attiva, nel tempo può andare incontro a diverse “usure” o “irritazioni” che, in alcune persone, portano alla formazione di questi depositi di calcio e quindi alla calcificazione dell’anca.
Alcune comuni cause della calcificazione all’anca sono:
- Età
- Traumi e microtraumi ripetuti
- Artrosi dell’anca (coxartrosi)
- Tendiniti e borsiti croniche
- Malattie metaboliche
- Interventi chirurgici
- Predisposizione genetica
Calcificazione anca cause: età
Una delle cause più comuni delle calcificazioni anca è semplicemente l’età che avanza. Proprio come i nostri capelli diventano bianchi o la pelle perde un po’ di elasticità, anche i tessuti intorno all’anca possono diventare meno “giovani” e più inclini a questi accumuli di calcio. Non è una regola fissa per tutti, ma è una tendenza che si osserva spesso.
Calcificazione anca cause: traumi e microtraumi ripetuti
La calcificazione alle anche può essere favorita da lesioni all’anca, anche di lieve entità ma ripetute nel tempo.
I microtraumi non causano un danno evidente immediato, ma nel tempo provocano infiammazioni croniche e lesioni dei tessuti molli che favoriscono la formazione di calcificazioni periarticolari all’anca.
Questo processo infiammatorio continuo porta l’organismo a depositare calcio nelle aree danneggiate, come tendini, legamenti o nella borsa trocanterica, dando origine a condizioni come la calcificazione trocantere o altre forme di calcificazione dei tessuti molli anca.
Calcificazione anca cause: coxartrosi
La calcificazione dell’anca può essere inoltre attribuita all’artrosi dell’anca, o coxartrosi. Questa è una patologia degenerativa che colpisce l’articolazione coxo-femorale, causando una progressiva usura della cartilagine articolare. Nel tempo, questa degenerazione favorisce l’insorgenza di infiammazioni croniche e alterazioni biomeccaniche che possono portare alla formazione di calcificazioni ossee anca e calcificazioni periarticolari.
In pazienti con coxartrosi avanzata sottoposti a chirurgia protesica, se l’installazione della protesi non è stata svolta con estremo rigore, si osservano talvolta anche calcificazioni dopo protesi anca, che vanno monitorate attentamente per evitare complicanze post-operatorie.
Calcificazione anca cause: interventi chirurgici
Tra le cause meno note ma clinicamente rilevanti delle calcificazioni all’anca, vi sono gli interventi chirurgici ortopedici, come la protesi d’anca. In alcuni casi, nel periodo post-operatorio possono formarsi calcificazioni periarticolari anca o addirittura calcificazioni ossee nelle aree operate, come risposta del corpo al trauma chirurgico.
Queste calcificazioni dopo protesi anca sono definite eterotopiche e consistono nella crescita anomala di tessuto osseo in zone non fisiologicamente deputate a ospitarlo, come muscoli, legamenti o tessuti molli circostanti. La presenza di calcificazioni protesi anca può causare dolore, limitazione articolare e difficoltà nei movimenti, compromettendo il risultato dell’intervento.
Calcificazione anca cause: altre cause
Tendiniti, malattie metaboliche e la predisposizione genetica, rientrano nelle altre cause che possono favorire la formazione di cristalli di calcio nelle anche.
La prima è caratterizzata da infiammazioni croniche dei tendini (tendinite) o delle borse sinoviali (borsite) intorno all’anca che possono predisporre alla calcificazione.
Le seconde invece, le malattie metaboliche, sono condizioni metaboliche, come l’iperparatiroidismo o la gotta, possono aumentare i livelli di calcio nel sangue e favorire la sua deposizione nei tessuti.
Infine una predisposizione genetica potrebbe rendere i tessuti più inclini alla calcificazione.
Calcificazioni anca sintomi: come riconoscerle?
I sintomi delle calcificazioni anca possono variare notevolmente a seconda della dimensione, della localizzazione e del grado di infiammazione associato alle calcificazioni.
Generalmente i sintomi delle calcificazioni alle anche sono caratterizzati da:
- Dolore all’anca: il sintomo principale è spesso un dolore sordo e persistente, che può acuirsi con il movimento o durante la notte.
- Rigidità articolare: l’anca può apparire rigida, soprattutto al mattino o dopo periodi di inattività.
- Limitazione dei movimenti: la capacità di flettere, estendere o ruotare l’anca può essere ridotta.
- Debolezza Muscolare: in alcuni casi, si può avvertire una sensazione di debolezza nei muscoli circostanti l’anca.
- Rumori Articolari: movimenti dell’anca possono essere accompagnati da scricchiolii o crepitii.
- Gonfiore e Sensibilità: l’area intorno all’anca può apparire gonfia e dolente al tatto.
È importante sottolineare che in alcuni casi le calcificazioni all’anca possono essere asintomatiche e venire scoperte casualmente durante esami radiologici eseguiti per altri motivi.
Diagnosi calcificazioni anca
La diagnosi è un passaggio fondamentale per capire le cause e individuare il trattamento più opportuno per risolvere i problemi di calcificazioni anca.
Le calcificazioni anca possono coinvolgere diverse strutture (tessuti molli, tendini, muscoli, osso) e manifestarsi con sintomi variabili, per cui è essenziale una valutazione clinica approfondita seguita da esami diagnostici mirati.
Esami per identificare la calcificazione anca
- Radiografia dell’anca: utile per evidenziare le calcificazioni ossee anca e le calcificazioni periarticolari anca.
- Ecografia muscolo-tendinea: consente di visualizzare in modo dettagliato le calcificazioni dei tessuti molli anca, come nei casi di calcificazione troncatere.
- Risonanza Magnetica (RMN): permette di valutare l’estensione dell’infiammazione e la localizzazione precisa della calcificazione anca, anche in presenza di una protesi.
- TAC: indicata in situazioni complesse o per pianificare un intervento chirurgico.
Inoltre, è importante escludere condizioni sistemiche o metaboliche che possono favorire la formazione di calcificazioni all’anca, come disordini del metabolismo del calcio o patologie autoimmuni, tramite esami del sangue.
Una diagnosi precoce delle calcificazioni protesi anca è particolarmente rilevante per chi ha subito un intervento, per evitare rigidità e limitazioni funzionali post-operatorie.
Trattamenti per la calcificazione dell’anca
Il trattamento delle calcificazioni anca dipende dalla localizzazione, dalla causa sottostante e dalla gravità dei sintomi. In molti casi, è possibile intervenire con terapie conservative, ma nei casi più complessi si può ricorrere alla chirurgia.
I trattamenti per risolvere il problema di calcificazione anca possono essere:
- Terapie conservative
- Infiltrazioni locali
- Trattamento chirurgico
Trattamenti calcificazione anca: terapie conservative
Tra i trattamenti conservativi per risolvere il problema della calcificazione all’anca troviamo l’utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidi (FANS) che riducono il dolore e l’infiammazione associati a calcificazioni dei tessuti molli anca.
La fisioterapia, insieme a terapie manuali ed esercizi specifici, inoltre è consigliata per migliorare la mobilità e prevenire rigidità articolare, rafforzando i muscoli circostanti e riducendo il carico sull’articolazione.
Infine un altro trattamento conservativo è rappresentato dalle onde d’urto. Un trattamento efficace per la frammentazione e il riassordimento delle calcificazioni periarticolari anca.
Trattamenti calcificazione anca: infiltrazioni locali
Le infiltrazioni locali rappresentano una delle opzioni più efficaci per il trattamento sintomatico delle calcificazioni all’anca, in particolare quando il dolore è intenso o persistente. Questo tipo di terapia viene utilizzato per ridurre rapidamente l’infiammazione e migliorare la mobilità articolare, senza dover ricorrere subito a soluzioni invasive.
Nel caso di calcificazione dei tessuti molli anca, come le calcificazioni periarticolari o la calcificazione trocantere, le infiltrazioni possono essere somministrate direttamente nella borsa infiammata o nei tessuti adiacenti.
Trattamenti calcificazione anca: trattamento chirurgico
Il trattamento chirurgico della calcificazione anca è indicato nei casi in cui le terapie conservative (farmaci, fisioterapia, onde d’urto) non abbiano prodotto risultati soddisfacenti o quando la calcificazione all’anca è di grandi dimensioni, profondamente localizzata o causa una compromissione funzionale importante.
Le situazioni più comuni in cui si ricorre alla chirurgia includono:
- Calcificazioni ossee anca che limitano i movimenti.
- Calcificazioni periarticolari anca resistenti ai trattamenti conservativi.
- Calcificazioni dopo protesi anca che compromettono la stabilità o la mobilità dell’impianto.
L’intervento può avvenire in artroscopia (mininvasivo), ideale per rimuovere calcificazioni dei tessuti molli anca come nel caso della calcificazione troncatere, oppure con tecnica open nei casi più complessi o profondi.
Nel post-operatorio, è fondamentale seguire un programma di riabilitazione fisioterapica per ripristinare la mobilità e prevenire recidive.
Sebbene meno frequente rispetto alle terapie conservative, il trattamento chirurgico delle calcificazioni all’anca può offrire un netto miglioramento della qualità della vita nei casi refrattari.
Conclusione
Le calcificazioni anca sono una condizione che può causare dolore e limitare la funzionalità dell’articolazione. Comprendere le cause della calcificazione, riconoscere i sintomi e conoscere le opzioni di trattamento disponibili è fondamentale per gestire al meglio questa problematica e ritrovare una buona qualità di vita. Se si sospettano calcificazioni all’anca, è importante consultare un medico specialista per una diagnosi accurata e un piano di trattamento personalizzato.