
Fisiokinesiterapista: chi è, cosa fa e cosa cura con la fisiokinesiterapia
27/06/2025L’intervento di artroprotesi all’anca è una procedura chirurgica sempre più comune ed efficace per alleviare il dolore e migliorare la mobilità in persone affette da artrosi severa, fratture o altre patologie dell’anca come processi di necrosi della testa del femore iniziali o in stadio avanzato. Tuttavia, come per qualsiasi intervento chirurgico, è fondamentale essere pienamente consapevoli dei potenziali rischi intervento di protesi anca e delle possibili complicanze.
Questo articolo approfondisce in dettaglio i rischi intervento protesi anca, e le possibili complicanze sia durante che dopo l’operazione, fornendo una panoramica completa per aiutarti a prendere decisioni informate insieme al tuo ortopedico.
Complicanze intervento protesi anca: cosa può succedere?
L’artroprotesi dell’anca è una soluzione efficace per chi soffre di artrosi avanzata o gravi danni articolari. Tuttavia, è importante conoscere le complicanze della protesi anca che, sebbene rare, possono verificarsi.
Intervento anca rischi: infezioni post operatorie
L’infezione intra/post operatoria è una delle complicanze protesi anca più temute. Può manifestarsi entro pochi giorni o anche mesi dopo l’intervento, e in alcuni casi richiedere la rimozione della protesi. Le infezioni possono essere di due tipi: precoci o tardive.
Le infezioni precoci si sviluppano entro 30 giorni dall’intervento. Spesso sono causate da batteri aggressivi contratti durante l’intervento stesso o nelle immediate fasi post-operatorie.
Quelle tardive invece insorgono anche a distanza di mesi o anni dall’impianto. Possono essere dovute a una contaminazione avvenuta durante l’intervento (con batteri meno aggressivi che impiegano più tempo a manifestarsi) oppure, in alcuni casi, a batteri provenienti da altri focolai infettivi nel corpo (come infezioni dentali o urinarie) che raggiungono la protesi attraverso il flusso sanguigno (infezioni ematogene).
Intervento anca rischi: lussazione dell’impianto
Il rischio di lussazione è maggiore nei primi mesi dopo l’intervento. Un movimento scorretto può dislocare la protesi, causando dolore e richiedendo un nuovo intervento.
Si tratta dello spostamento anomalo della testa femorale fuori dalla sua sede nell’acetabolo (la parte della protesi che funge da “presa” dell’articolazione). In pratica, la nuova articolazione non rimane più allineata correttamente, causando dolore acuto, blocco dell’articolazione e impossibilità a camminare. La tecnica operatoria mininvasiva utilizzata da Orthocare riduce praticamente a zero questo rischio.
Intervento anca rischi: tromboembolia venosa
Tra le complicanze della protesi d’anca più temute c’è la tromboembolia venosa (TEV), ovvero la formazione di coaguli di sangue nelle vene profonde, che può portare a conseguenze gravi se non trattata tempestivamente.
Si tratta di una condizione in cui si formano trombi (coaguli di sangue) nelle vene profonde, soprattutto delle gambe (trombosi venosa profonda, o TVP). Il rischio maggiore è che questi coaguli si stacchino e raggiungano i polmoni, causando un’embolia polmonare, potenzialmente fatale. Per questo motivo fra gli esami pre operatori il Dottor Panti richiede un ecodopler artero venoso degli arti inferiori che valuti lo stato circolatorio superficiale e profondo.
Protesi anca mini invasiva rischi: quanto sono frequenti?
Va sottolineato che, nonostante i potenziali rischi dell’intervento di protesi d’anca, il tasso di complicanze è relativamente basso. Le complicazioni gravi, come l’infezione periprotesica, si verificano in meno dell’1% dei pazienti. Anche le complicanze mediche più serie, come infarto miocardico o ictus, sono rare e si manifestano in una percentuale ancora più bassa, specialmente in pazienti correttamente selezionati e preparati.
Questi dati confermano che l’artroprotesi d’anca è un intervento sicuro e consolidato, con benefici che superano ampiamente i rischi nella grande maggioranza dei casi.
Come prevenire le complicanze della protesi all’anca
Sebbene i rischi connessi all’intervento di protesi all’anca esistano, ridurli è possibile grazie a una buona preparazione preoperatoria e a un’attenta riabilitazione post operatoria. Ecco alcune strategie per minimizzare le complicazioni:
- Valutazione pre-operatoria completa: un’attenta valutazione medica e ortopedica aiuta a identificare eventuali fattori di rischio preesistenti.
- Scelta di un chirurgo esperto e di un centro specializzato: l’esperienza del team chirurgico è fondamentale per ridurre i rischi. Nel nostro caso, il team Orthocare con i Dottori Alessandro Panti e Antonello Panti vantano un numero elevatissimo di protesi installate in maniera mini invasiva, tutte senza complicazioni e andate a buon fine.
- Adesione scrupolosa alle indicazioni post-operatorie: seguire attentamente le istruzioni del team medico per la riabilitazione e la gestione delle attività quotidiane è di cruciale importanza sia per prevenire le complicanze che per una rapida ripresa.
- Fisioterapia e riabilitazione: un programma di riabilitazione ben strutturato è essenziale per recuperare la forza e la mobilità.
- Controlli periodici: regolari visite di controllo con l’ortopedico permettono di monitorare la funzionalità della protesi e intercettare precocemente eventuali problemi.
Come prepararsi all’intervento per ridurre i rischi della protesi d’anca
Prepararsi in modo meticoloso all’intervento di protesi d’anca è un passo fondamentale per minimizzare i rischi intervento protesi anca e favorire un recupero ottimale. Una pianificazione accurata, la collaborazione con il team medico e l’adozione di uno stile di vita sano possono fare una grande differenza.
Il primo passo per ridurre i rischi intervento protesi anca, e forse il più cruciale, è parlare apertamente con il tuo ortopedico. Consideralo il tuo navigatore in questo viaggio. Fagli tutte le domande che ti vengono in mente, dalle più tecniche alle più pratiche. Raccontagli la tua storia, i tuoi dolori, le tue aspettative. Lui, forte della sua esperienza, ti spiegherà nel dettaglio l’intervento, cosa aspettarti e quali sono i potenziali “rischi e complicanze protesi anca”.
E poi c’è la “palestra” pre-operatoria: la fisioterapia. Magari ti sembrerà strano, ma iniziare a fare esercizi prima dell’intervento può davvero fare la differenza. Un fisioterapista esperto ti insegnerà come rafforzare i muscoli intorno all’anca e alle gambe, rendendoli più pronti a sostenere la nuova protesi. Imparerai anche come muoverti in sicurezza con le stampelle o il deambulatore, una “skill” fondamentale per evitare cadute e quella temuta “lussazione della protesi all’anca”.